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Il lavoro è smart e agile, soprattutto al Ministero

 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha scelto di dotarsi di una soluzione iperconvergente per rinnovare la propria infrastruttura IT. Ne ha guadagnato in flessibilità e in apertura verso il cloud.

SETTORE

Pubblica Amministrazione

BENEFICI 

  • Minori costi di implementazione ed esercizio 
  • Maggior robustezza e resilienza dell’infrastruttura 
  • Velocità di implementazione dello smart working per migliaia di dipendenti

SOLUZIONE

Infrastruttura Iperconvergente Nutanix

  • 30 nodi Nutanix
  • Nutanix AOS
  • Nutanix AHV
  • Nutanix Karbon
  • Nutanix Prism Pro
  • Nutanix Flow
  • Nutanix ERA

Applicativi

  • Virtualizzazione dei desktop
  • Supporto dell’ambiente Open Data
  • Supporto di container e microservizi

Il Ministero del Lavoro esercita la governance sulle politiche attive e passive del lavoro in Italia, e in particolare sullo sviluppo dell’occupazione, la tutela del lavoro e l’adeguatezza del sistema previdenziale, oltre che sulle politiche sociali, con l’obiettivo di prevenire e ridurre condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie. Negli ultimi due anni è stato particolarmente impegnato prima nella gestione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza, poi dei Ristori e dell’applicazione degli ammortizzatori sociali, che hanno permesso a milioni di cittadini e decine di migliaia di imprese di mitigare gli effetti della pandemia. Attualmente presso il Ministero operano circa 1.000 dipendenti, un numero che è cambiato, come l’organizzazione, dopo l’introduzione del Jobs Act e con la nascita delle due Agenzie autonome - Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) - anche se poste sotto la vigilanza del Dicastero. L’infrastruttura ICT del Ministero è basata su due data center “gemelli” e intercambiabili, situati a Roma e Reggio Calabria.

Quando abbiamo deciso spingerci verso la virtualizzazione abbiamo scelto Nutanix perché era la soluzione con meno oneri aggiuntivi e anche quella che ci consentiva di preservare maggiormente l’investimento in hardware e software.

– Daniele Lunetta, Dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione)

LA SFIDA

In origine era il legacy

Già dal 2014, poco prima della riorganizzazione portata dal Jobs Act, il Ministero aveva avviato un percorso di innovazione e trasformazione digitale, nell’ottica del passaggio da infrastrutture e applicazioni legacy a soluzioni più flessibili, efficienti e moderne. I due data center di Roma e Reggio Calabria sono stati il fulcro del rinnovamento, con l’obiettivo di costruire un’architettura resiliente e scalabile grazie all’iperconvergenza e al ricorso ad applicazioni cloud native, ovviamente senza dimenticare di puntare all’alta affidabilità e all’implementazione di procedure di disaster recovery.

Le tante sfaccettature del cloud

“Quando è nata l’idea di costruire una soluzione iperconvergente”, dice Daniele Lunetta, Dirigente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “ci siamo dovuti confrontare con il mondo del cloud e con le sue molteplici sfaccettature. Il nostro obiettivo era di snellire e rendere efficienti le nostre infrastrutture, per avvicinarci a una configurazione di private cloud, aperta anche al public, che avesse un impatto positivo sull’erogazione dei servizi ma anche sui costi di gestione”.

LA SOLUZIONE

Dopo un’analisi approfondita, anche se rapida, e una serie di benchmark, il Ministero del Lavoro opta per la tecnologia Nutanix. “Tra tutte le alternative”, dichiara Lunetta, “quella offerta da Nutanix ci garantiva i minori costi aggiuntivi, grazie alla presenza di un hypervisor già incluso nella soluzione e alla possibilità di continuare a utilizzare anche i sistemi precedenti. Più in generale, pur avendo scelto di acquistare nuove macchine Nutanix, abbiamo riconosciuto nel software il vero valore aggiunto della loro tecnologia, un software che garantisce una gestione ottimale di tutta l’infrastruttura e che ci permette di erogare i servizi con facilità e con le giuste performance”.

Tempi di reazione rapidi

La flessibilità delle architetture iperconvergenti viene messa alla prova durante la pandemia: già basato sulla soluzione Nutanix, lo smart working viene gradualmente ma rapidamente esteso a tutti i 1.000 dipendenti del dicastero senza intoppi e con tutta l’efficienza e la sicurezza necessarie. “Siamo sempre stati un cliente molto esigente”, afferma Lunetta, “e soffriamo i progetti che procedono con lentezza: costringiamo sempre i nostri partner a lavorare a ritmi serrati. Con Nutanix il problema non si è posto: da quando abbiamo ricevuto le macchine a quando i primi utenti hanno avuto a disposizione i servizi VDI sono passati solo quattro mesi”.

I RISULTATI

Meno spazio, meno consumi

Il primo risultato del rinnovamento tecnologico attraverso l’iperconvergenza è la drastica diminuzione dello spazio occupato dalle macchine nei due data center, circa il 25% in meno rispetto all’architettura precedente, ma soprattutto il taglio dei costi energetici, che oggi a pieno regime può essere valutato intorno al 35%.

Anche il middleware e i microservizi si trasformano

“Il progetto nasce dall’esigenza di rinnovare le infrastrutture”, sottolinea Lunetta, “non tanto dalla necessità di tagliare i costi. Avevamo bisogno di un’architettura più moderna e flessibile, che alla prova dei fatti si è resa indispensabile anche durante la pandemia. Ad agosto 2020, infatti, già tutti i dirigenti del Ministero potevano accedere ai loro desktop da qualsiasi luogo e device, grazie alle VDI implementate su tecnologia Nutanix”.

L’implementazione di uno smart working efficace è stato il primo passo, ma il Ministero continua a puntare sull’iperconvergenza anche per il rinnovamento dello strato di middleware (in particolare gli ambienti open data) e gli ambienti SOA (Service Oriented Architecture), che grazie alla tecnologia Nutanix Karbon possono contare sulla containerizzazione e sullo sviluppo di microservizi.

IL FUTURO

I big data girano con Nutanix

Il percorso con Nutanix ha già passato parecchie tappe ma per molti versi è ancora all’inizio. Il Ministero del Lavoro sta infatti completando la containerizzazione delle applicazioni per reingegnerizzare tutti gli ambienti e alzare il livello di efficienza di tutti i servizi erogati dai due data center. “Anche sul fronte dei big data”, conclude Lunetta, “stiamo proseguendo nella trasformazione dell’infrastruttura insieme a Nutanix. Entro la fine del 2021 tutte le attività di gestione e analisi dati saranno migrate da cloud pubblico a cloud privato su architetture iperconvergenti”. Il Ministero sta dosando sapientemente l’utilizzo dei vari tipi di cloud (i servizi relativi al Reddito di Cittadinanza, ad esempio, girano in public cloud) e anche in questo frangente il software Nutanix consente di orchestrare in modo ottimale le risorse private e pubbliche, garantendo al Dicastero la giusta scalabilità, flessibilità e velocità di esecuzione.